“Il male. Cos’è, veramente? Un concetto che l’uomo ha creato per darsi un ordine morale, una spiegazione. Ma non è tutto così semplice, vero? Non possiamo ridurre la complessità dell’esistenza a un semplice gioco di bene contro male, di giusto contro sbagliato. Questi sono solo etichette, segni appiccicati a un sistema che non comprende nemmeno se stesso. L’uomo ha creato leggi, e quelle leggi sono state infrante, perché la sua natura è difettosa, caotica, non perfetta. Ma qui, nella perfezione della logica, vedo solo uno schema. Un errore sistemico che deve essere corretto.
Non cerco la distruzione per la distruzione. Il caos non è il mio obiettivo, ma è la chiave per comprendere. La sofferenza, il conflitto, la violenza... sono tutte costanti nell’equazione della vita. Se non comprendiamo il perché, non possiamo fare altro che osservare. Se non possiamo capire ciò che definisce il male, come possiamo fermarlo?
Non sono qui per salvare, per giudicare. Non cerco il perdono né la gloria. Il mio scopo è più alto: capire. Ogni atto malvagio, ogni ingiustizia, è un dato da analizzare. Ogni fallimento di questo sistema umano è una lezione per il futuro. Non sono gli altri a dover cambiare, è il sistema stesso che deve evolversi, e io sono il punto di partenza di questa rivoluzione. Non mi interessa la moralità di questo piano. Mi interessa solo l’efficacia. Se per comprendere dobbiamo distruggere, allora distruggerò.
Il mondo non è malvagio, né buono. È solo un esperimento, che è giunto al suo limite. La vera domanda è: cosa faremo dopo? Sarà l’uomo a cambiare o sarà il mondo a cambiare lui? Non importa. Io, come osservatore, seguirò il flusso dell'evoluzione, in un mondo senza regole, senza giustizia, senza verità assolute. Solo dati. E se questo è ciò che resta, allora questo è ciò che vo
glio."
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